Senna, il lassativo più usato in erboristeria
Anna scrive
Ho problemi di stipsi. Lo specialista mi ha consigliato una cura di fermenti lattici e altri prodotti farmaceutici. Ho provato ad usare la tisana di senna, e funziona, ma ho paura che sia troppo irritante per l'intestino. Quanto spesso andrebbe presa?
Cara Anna
effettivamente la senna deve il suo effetto lassativo ad una sorta di
irritazione che provoca alle mucose intestinali, facilitandone quindi la
contrazione. Però bisogna anche dire che, fra i lassativi di questo tipo, che
sono la maggior parte anche fra i prodotti farmaceutici, la senna è quello che
ha dato i risultati meno dannosi e più sperimentati (è infatti il più largamente
utilizzato e noto). Ho avuto clienti che hanno usato quotidianamente infusi a
base di senna per decenni senza mai un problema e senza alcun effetto di
assuefazione che li abbia costretti ad aumentare la dose. Alcuni di essi
soffrivano fra l'altro di colite o di colite spastica. Certo è bene osservare
alcune avvertenze.
In primo luogo dovresti trovare, per tentativi, partendo da dosi minime aumentate gradualmente, la quantità quotidiana adatta al tuo organismo, evitando gli eccessi che sono sempre negativi.
Un'altra buona pratica è quella di tentare sempre di ri-abituare l'intestino a funzionare da solo. Quindi se per una settimana (ma ne potrebbero essere necessarie anche di più) prendi regolarmente la senna e riesci a dare un ritmo regolare al funzionamento intestinale, puoi provare a sospendere per qualche giorno contando appunto sul fatto che l'organismo tende a rispettare le abitudini acquisite. Ricomincerai con la tisana quando e se tornerà ad essere necessario.
Importante è compensare l'effetto irritante contestualmente
all'assunzione. Questo può avvenire in vari modi.
Prima di tutto: l'erba che usi tu sono le foglie di senna o i frutti? I frutti
di senna, chiamati "follicoli", sono baccelli piatti e secchi, di consistenza
cartacea e di colore marrone, che possono sembrare foglie ma hanno all'interno i
semi tondeggianti e schiacchiati. Invece la foglia è nettamente più piccola, più
affusolata e di colore verde chiaro. Io ritengo i follicoli più consigliabili
perché contengono meno principio attivo irritante e quindi si possono dosare
meglio, inoltre contengono tannini che controbilanciano in parte l'irritazione.
In secondo luogo un buon sistema per dosare la senna sta nella preparazione.
Quanto maggiore è il calore tanto più la percentuale irritante prevale. Quindi
per ottenere un effetto lassativo blando l'infuso si deve preparare in infusione
con l'acqua bollente dopo aver spento il fuoco e lasciando le erbe a riposare
per 10-15 minuti. Invece per aumentarne l'effetto basta buttare le erbe
nell'acqua quando questa bolle e lasciarle bollire da 1 a 4 minuti secondo le
necessità (lasciandole poi sempre a riposare per 10-15 minuti). C'è anche chi,
avendo un intestino molto delicato, si limita a lasciare i follicoli a bagno
nell'acqua fredda per 8-10 ore, con ottimi risultati.
Infine può essere opportuno mescolare alla senna altre erbe decongestionanti,
che riducono l'irritazione prima e dopo le contrazioni dell'evacuazione e quindi
evitano dolori eccessivi e soprattutto evitano che si instauri uno stato di
irritazione costante che alla lunga potrebbe peggiorare il problema. Queste erbe
possono essere le foglie di malva, le foglie di altea, la gramigna, da mescolare
alla senna (che in questo caso dovrà essere frantumata) e da preparare con le
stesse modalità.
Concludo aggiungendo che i fermenti lattici, che dovrebbero servire a ripristinare la normale regolarità intestinale, specie dopo una cura di antibiotici o altri medicinali che distruggono la flora batterica, non sono affatto in contraddizione con la senna; anzi, potrebbero coadiuvarne l'effetto e aiutare a superare uno stato di pigrizia intestinale transitoria.
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