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Piante medicinali come alimenti salutiferi: la rosa canina

Un frutto spontaneo dal gradevole sapore dolce-acidulo, ricchissimo di vitamina C per preparazioni rivitaminizzanti e rinfrescanti ma utile anche in cosmetica.
 

La rosa canina è il “frutto” di una rosa selvatica molto diffusa in Europa, Asia e Nordafrica, comune nelle siepi, nelle macchie, nei boschi aperti. In Italia si trova più facilmente sugli Appennini, ad altezze medie. Dall'ottobre in poi quegli arbusti che ci avevano regalato cascate di piccole rose pallide e profumate, si adornano con altrettanti "frutti" rossi, ovali con una estremità a collo di bottiglia. Chiamarlo “frutto” veramente è improprio : si tratta infatti di un falso frutto, che deriva dal ricetta colo del fiore che durante la maturazione diventa carnoso inglobando i veri frutti. Il nome botanico di questo globo rosso aranciato è cinorrodonte.
Nelle erboristerie viene utilizzato, dopo essere stato seccato e sminuzzato, come coadiuvante di altre erbe nelle malattie dei reni e della vescica, ma la caratteristica peculiare è l’alto contenuto di vitamina C (sino a 400 mg ogni 100 g), di provitamina A, di acidi organici, che naturalmente sono molto più abbondanti nel cinorrodonte fresco.
Da noi non viene molto utilizzata in cucina perchè quando è necessario integrare l'alimentazione con cibi ricchi di vitamina C, si ricorre tradizionalmente e giustamente agli agrumi; la cucina nordica, al contrario, conosce e utilizza bene una ricchezza che è a portata di mano nei greti di ogni torrente. In Italia si può trovare la rosa canina utilizzata in associazione con altri frutti per la preparazione di marmellate e confetture particolarmente ricercate, il suo sapore dolce-acidulo è molto gradevole e il contenuto di pectina naturale consente di risparmiare sui tempi di cottura e sullo zucchero. Può capitare anche di vederla come ingrediente di succhi vitaminizzanti a base di frutta e verdure.
Vale la pena quindi di godere di questo benefico "frutto" che, per la verità, nasconde una piccola insidia: i peli sottili e pungenti contenuti nel cinorrodonte devono essere levati. L'ingrata operazione è semplificata se si esegue un taglio longitudinale, si pone la parte sotto un filo di acqua del rubinetto e con un cucchiaino si levano i "semi" e i peli.
Si otterranno così delle scodelline pronte a tutti gli usi, cotti o crudi che siano. Un'ultima raccomandazione è rivolta a salvare lo scarico del lavandino: un colino sul fondo raccoglierà facilmente tutti gli scarti.
La rosa canina ripulita si conserva molto bene in freezer,  servirà in ogni momento dell'inverno sia per le preparazioni culinarie, sia per gli infusi vitaminizzanti e dissetanti, sia per una maschera cosmetica estemporanea con funzione schiarente, normalizzante e bioattivante.

Ecco quindi alcune ricette per utilizzare la rosa canina. Con un'avvertenza: la vitamina C è idrosolubile e termolabile, quindi cercate di mantenere l'eventuale cottura al di sotto dei 10 minuti per non perdere sostanze preziose.

Vino alla rosa canina.
cinorrodonti interi (in questo caso non occorre ripulirli perché le proprietà si estraggono per macerazione) g 300 - vino bianco secco (almeno 12° gradi) 1 litro - corteccia di cannella cm 1 - karkadè g 4.
Si mettono tutti gli ingredienti in un vaso a chiusura ermetica e vi si lasciano per 15-20 giorni scuotendo spesso. Poi si cola spremendo bene e si imbottiglia..

Vellutata di rosa canina
cinorrodonti freschi g 500 - acqua un litro e mezzo - fecola di patate g 50 - mandorle dolci spellate g 15 - limone - zucchero - sale.
Si fanno bollire per una decina di minuti i cinorrodonti (puliti) nell'acqua, si passa al passaverdura e si rimette al fuoco con il sale e il succo del limone, si aggiungono le mandorle pestate fini e la fecola stemperata in poca acqua di cottura con l'aiuto di una frusta. Si rimette al fuoco quel tanto che basta per addensare, si zucchera secondo il gusto e si serve.

Marmellata di rosa canina
cinorrodonti g 500 - acqua g 375 -zucchero g 350.
Portare ad ebollizione l'acqua, aggiungere lo zucchero, farlo sciogliere bene, aggiungere i cinorrodonti puliti e lasciare bollire adagio per una decina di minuti, passare al passaverdura ed invasare la purea morbida ottenuta.
Oltre ad avere un colore meraviglioso questa marmellata sarà utilizzata nella colazione del mattino dei febbricitanti oppure, diluita con succo di arancio o di pompelmo sarà ottimo completamento dei budini di frutta o dei
gelati.

Marmellata di rosa canina e uva
cinorrodonti g 500 - uva g 500 -zucchero g 250 - vino bianco g 350 - limoni 2.
La preparazione verrà particolarmente profumata con l'uva fragola. Togliere i semi all'uva lavata, cuocerla con il vino e la scorza gialla dei limoni, aggiungere lo zucchero e i cinorrodonti puliti e tagliati a fettine, cuocere ancora per dieci minuti, ridurre in purea e invasare.

Sorbetto di rosa canina
cinorrodonti puliti g 150 - miele grezzo g 200 - limone.
Si lavano e si asciugano i frutti, si pongono nel frullatore con il miele e 4-5 cucchiai di succo di limone filtrato. Si frulla sino a quando il composto è ben mantecato e si versa in una vaschetta che sarà messa in freezer a gelare. Se ne ricaverà un sorbetto spumoso, colorato e molto nutriente.

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