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ginseng

 

La tradizione occidentale

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Come già accennato in Europa la diffusione di massa del ginseng, con relativo proliferare di studi e ricerche, nasce nei primi anni Settanta, in coincidenza con l'apertura dei mercati cinese e coreano ai traffici con il mondo occidentalizzato. Ciò non significa che la radice fosse del tutto ignota ai ricercatori europei, botanici ed erboristi, che precedono questo periodo.

I primi testi che ho potuto rintracciare vengono entrambi da missionari gesuiti; il primo riporta "La descrizione di una pianta della Tartaria, chiamata Gin-seng, con un sommario delle sue virtù" e si trova in una lettera del padre missionario Jartoux, al procuratore generale delle missioni di India e Cina del suo ordine. Pubblicata nel decimo volume delle lettere dei missionari gesuiti, stampato a parigi nel 1713. Il missionario scrive: Reverendo Padre, la carta geografica della Tartaria, che abbiamo fatto per ordine dell'imperatore della Cina, ci ha dato l'opportunità di vedere la famosa pianta Gin-seng, così apprezzata in Cina e così poco conosciuta in Europa. Verso la fine di luglio 1709, siamo arrivati ad un villaggio non più di due leghe lontano dal regno di Corea, che è abitato da quei tartari chiamati Calca Tatze. Uno di questi Tartari è andato sulle vicine montagne e ha trovato quattro piante di Gin-seng, che ci ha portato intere in un cesto. Ne ho presa una e l'ho disegnata, in dimensione originale, meglio che ho potuto..."
Quasi contemporaneamente, nel 1715, un altro francese, Padre Joseph François Lafitau, nativo di Bordeaux, missionario gesuita presso la tribù di indiani pellirosse Iroquois (Irochesi) che abitavano nella regione dei laghi Eire e Ontario viene a contatto con la varietà americana. Tornato in patria, pubblica a Parigi nel 1718 un breve studio sul Ginseng e lo presentò a Filippo II, Duca d'Orleans e Reggente di Francia, del quale conosceva la passione per le scienze naturali e le esperienze chimiche. Il fatto che nel titolo il ginseng venga citato come "gin-seng de Tartarie découverte en Amérique" lascia supporre che i botanici avessero già identificato le due piante come appartenenti ad una medesima specie. 

Tuttavia nei secoli successivi i testi ufficiali di Materia Medica, come il "Dizionario dei medicamenti" del 1829, riconoscono al Ginseng solo proprietà tonico-stomachiche, cioè un'azione eccitante particolarmente diretta sullo stomaco.

Nei trattati di Materia Medica e di Farmacologia del primo Novecento, il Ginseng, varietà coreense, è considerato tonico, febbrifugo ed anche stomachico. L'italiano Medicamenta (1949) rileva che esso gode molta fama in Cina come panacea universale e come afrodisiaco, ed ammette forse l'esistenza di un'azione tonica sul miocardio e sulle fibre muscolari liscie, nonchè bechica e pettorale nelle affezioni catarrali dell'albero respiratorio. Un po' poco in confronto alle assicurazioni dei dotti cinesi.

 

 

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