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ginseng

 

La tradizione cinese

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Il Ginseng lo troviamo ampiamente menzionato e illustrato nell'antico testo cinese di medicina: il "Chen nong Pen ts'ao king", che risale al 206 a.C. (dinastia Han), attribuito all'imperatore Shn Nong, il dio della Medicina, e commentato dal grande saggio eremita delle montagne, T'ao Hong-king. L’antico testo venne poi riveduto e ampliato dall'alto mandarino Li-tsi, nel 618 d.C. Altri testi di medicina notevoli sono: il "Chou pen ts'ao", di Han Paoche, e particolarmente il "Pen ts'ao kang mu", di Li Che-tchen, opera costituita da ben 58 volumi, risalente lla seconda metà del 1500.

Secondo questi antichi testi il Ginseng è il "tonico delle cinque viscere, pacifica lo spirito vitale, placa le paure, dà sollievo all'anima scacciandone i cattivi spiriti, chiarisce la vista, solleva e rallegra il cuore, facilita le decisione perchè risveglia le capacità intellettive, rende il corpo leggero. Guarisce il senso di freddo agli intestini e allo stomaco, il gonfiore e i dolori di ventre, i disturbi polmonari (vie respiratorie), armonizza le funzioni organiche. Spegne la sete, accelera la circolazione del sangue, distrugge le concrezioni interne (calcoli, sabbie)". E ancora: "vince la fatica e ristabilisce come per incanto le forze; risolve i traumi, arresta il vomito, protegge l'organismo dai contagi e dai veleni, sbarazza i polmoni dal catarro e li rinforza, previene gli accidenti delle malattie eruttive, fa cessare le eclampsie e le convulsioni (male di S. Giovanni o mal caduco o Ballo di S. Vito), attenua il mal di cuore e della milza, attiva la secrezione delle ghiandole, agisce contro la febbre, vince le vertigini, il mal di capo, la malaria, le dissenterie; elimina i reumatismi, stagna le emorragie interne". C'è di che soddisfare tutti e in abbondanza.

I più celebri medici cinesi hanno scritto interi volumi sulle proprietà curative di questa pianta che essi introducono in quasi tutte le medicine preparate per i grandi signori, giacchè il suo prezzo esorbitante impedisce ai comuni mortali di poterla comperare (era venduta a peso d'oro).

Secondo loro si tratta di un rimedio sovrano per ogni tipo di debolezza, mancanza di appetito, disturbi epatici, gastrici, intestinali, cardio-circolatori, anemie, vertigini, impotenza sessuale, nonchè per prolungare la vita alle persone anziane.

 

In Cina il nome classico del Ginseng è "Jen chen" o "Jinchen", tuttavia in alcune regioni è noto sotto altri nomi come "Hoang chen, Chen ts'ao, Ti-tsin, Koci kai".

In Giappone è chiamato "Ninsin", in Corea "Ciao Sam" o "San sam" (quello selvatico dei monti); in Russia "Zen Ssen": in Manciuria e nel paese dei Tartari, "Orkhoda" o "Arkhoda", che significa appunto "la prima delle piante".

Secondo il famoso medico e orientalista sinologo francese Abel Ramusat (1820), il nome "Jin-chen" significa "la terna con l'Uomo", cioè il "trinum", la "trinità" (= chen), costituita dall'Uomo (= Jin), dalla Terra e dal Cielo, come insegna la millenaria dottrina filosofico-religiosa cinese.

 

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